Rivista letteraria online

lunedì 29 agosto 2011

Solar

La prodigiosità degli antieroi è la loro capacità, dopotutto, di risultare persino simpatici.
È così che Michael Beard riesce ad apparire in vari momenti di Solar. Mc Ewan riesce a farti empatizzare col suo personaggio grasso, subdolo, meschino e cinico. Un romanzo che si apre e si chiude nel segno della farsa, dove nessuno viene risparmiato.
Libro strutturato in tre parti separate cronologicamente, illustra la vita di Michael che, pur cambiando radicalmente, riesce a non maturare e a rimanere profondamente uguale a se stesso. Premio Nobel per la fisica su d'età, continua a sposarsi con donne più belle e giovani di lui motivate nella loro pia opera di redenzione del genio incompreso. Lui, sistematicamente, le tradisce e le umilia.
Epicentro di una parabola di un nuovo effimero successo, Michael gode e sguazza nel lavoro degli altri fornendo come unico apporto il proprio titolo di Nobel e i fondi pubblici che il suo nome catalizza su ogni lavoro cui partecipi. Improduttivo e inetto, si percepisce tale anche nei confronti del sé stesso più giovane, quel fisico scapestrato e appassionato che si dedicava anima e corpo allo studio della luce producendo una teoria della cui rendita si avvarrà il vecchio disilluso e annoiato della vita. La consapevolezza del proprio degrado è derisa dai timidi propositi di auto-redenzione (come quello di fare attività fisica) sommersi dall'eccesso di cibo e di alcolici.
Il personaggio ha dalla sua la spietata ed esilarante ironia del cinico relativista con cui giudica tutto e tutti, sguainandola per fare a pezzi qualsiasi buona intenzione campata per aria e ogni sbruffone che si atteggi a genio. La fredda lucidità (o almeno così gli sembra) con cui affronta ogni situazione lo porta a pensare di poter sempre mantenere il controllo sugli eventi che inevitabilmente sfuggono, degenerano e si complicano inabissandosi in numerosi vicoli ciechi.
Mc Ewan riesce a produrre un ottimo romanzo, leggibile e appassionante. Quello che ne resta è un senso di vuoto interiore che lascia il lettore interdetto fino alla fine. Tuttavia, è proprio questa mancanza, questa ostinazione nel voler massacrare senza pietà i propri personaggi che non permette a Solar di essere un vero capolavoro.

Voto: 7.5

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