Rivista letteraria online

domenica 4 settembre 2011

Donna per caso

Jonathan Coe
2003, ed. Feltrinelli

“Prendete una persona, una persona qualsiasi”.
È questo l'inizio del breve romanzo che narra la storia di Maria, descrivendo le tappe salienti della sua esistenza, gli avvenimenti e le persone che hanno impresso una svolta alla sua vita. “Moody Mary” è una ragazza che si emoziona per ben poche cose, felice nella sua solitudine fatta di piccoli piaceri e di momenti di astrazione dalla realtà, ma di tanto in tanto necessitante anche lei, in quanto essere umano, di momenti di contatto con altre persone.
Intorno alla sua essenza fluttuante e discosta vagano numerosi personaggi contrassegnati, nella percezione che la ragazza ha di loro, da strani, inspiegabili approci con la realtà, che non possono fare a meno di stupirla e incuriosirla, ma che non riescono mai a fare breccia nella sua vita, se non per brevi e fuggevoli momenti di illusione. Nonostante questo il rapporto che essi intessono con Maria, il più delle volte conflittuale o unidirezionale, cambia la sua vita, portandola a seguire strade che la allontanano dal suo essere, da quella bolla di universo solitario in cui lei sarebbe certa di trovare una stabile felicità, e che la conducono ad una profonda depressione e a perdere per lungo tempo quella indefinita stabilità. La soluzione sarà trovata grazie a un ritorno a se stessa.

Questo racconto, notevole più per la caratterizzazione dei personaggi che per la trama, volutamente lasciata dall'autore in secondo piano anche se non priva, in certi casi, di piccole sorprese, viene ulteriormente arricchito da uno stile narrativo insolito. Coe in prima persona entra ed esce dal racconto, costruendolo in parte sulle impressioni e i pensieri dei suoi personaggi, in parte attraverso un dialogo diretto con il lettore, in cui è esplicita la volontà di non far apparire la narrazione come un racconto di vita vissuta, poiché lo stesso narratore chiarisce come la costruzione degli eventi sia speculativa e quasi estemporanea.
Il tutto è condito da un crudo e incisivo sarcasmo, che va a colpire le manie e le scelte di vita dei personaggi, oltre che le convenzioni sociali di cui essi si fanno di volta in volta portatori, in uno stile tipico della visione disincantata della realtà di questo autore.
 
Voto: 7.5

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