Rivista letteraria online

sabato 17 settembre 2011

La trilogia marsigliese



                            Casino totale – Chourmo – Solea



Leggere un libro tutto d'un fiato è un'espressione decisamente abusata: in realtà accade molto raramente, e spesso si tratta di due o tre giorni. In questo caso no.


La trilogia di polizieschi scritta da Jean-Claude Izzo è in grado di rapirti e trasportarti per ogni viuzza di Marsiglia seguendo Fabio Montale, l'eroe poliziotto-non poliziotto.
Onesto sbirro delle banlieues marsigliesi, con gli anni Montale perde fiducia nella funzione sociale della polizia, pronta a punire i furtarelli dettati dalla povertà e rieducare i ragazzi di strada con metodi tutt'altro che ortodossi. Insofferente alla corruzione e alle ingiustizie sociali, Montale si risolve a disertare il ruolo poliziotto ai limiti della legalità per scivolare in quello di pescatore che continua a investigare per proprio conto per riparare le ingiustizie che sistematicamente si scagliano su chi gli sta intorno. Personaggio simpatico, solitario, decisamente alcolizzato, Montale coinvolge il lettore con i suoi sguardi e i suoi pensieri, le ricostruzioni dei fatti e lo spirito d'avventura che lo porta a risolvere casi molto intricati. Anche se, a dirla tutta, i nodi si districano soprattutto grazie a poliziotti veri, molto più capaci di lui e che lo portano sulla giusta strada. È effettivamente un pessimo investigatore, troppo coinvolto emotivamente e sensualmente nei drammi che lo circondano e senza la lucidità necessaria per avere la giusta visione d'insieme.

I romanzi propongono un genere poliziesco particolare, ristrutturato, nel quale il focus è sui pensieri dell'investigatore e sui suoi drammi interiori che, sospinti da una trama incalzante, non riescono a dispiegarsi e chiarificarsi, spegnendosi nel rancore delle pallottole e sotto fiumi di pastis e liquori.
A spezzare la narrazione poliziesca gli squarci su una Marsiglia complicata: città divisa tra un glorioso passato portuale proiettato verso una scadente vocazione turistica; centro del conflitto tra una vecchia minoranza di origine francese che detiene il comando e la componente immigrata, viva e vitale ma emarginata e divisa dalle nazionalità e dalle generazioni. E Montale, come ci svela il suo cognome, vive e testimonia quella mescolanza emarginata, chourmo, in cui coesistono cultura francese e sangue straniero. Marsiglia viene presentata attraverso le descrizioni degli scogli e delle case, dei profumi marittimi mischiati alle spezie dei piatti arabi, in un viaggio eno-gastronomico trai sapori del pesce e gli aromi di vini e liquori che, pur annebbiando la vista di Montale, ne coloriscono i sensi.

Questa concentrazione sul personaggio risulta talvolta uno dei limiti della trilogia nel momento in cui Izzo fornisce, con degli escamotage discutibili, la gran parte dei dettagli risolutivi per la ricostruzione del caso tutti insieme e di fretta, quasi si rendesse conto che in un giallo il lettore deve avere gli elementi per poterci arrivare da solo.
Altra nota negativa, Lole. Oggetto dell'amore e del desiderio di Montale, è una figura onnipresente e mai presente, dalla quale ci si aspetta quel qualcosa che, immancabilmente, non arriva.

La trilogia di Izzo è composta da tre libri di eccellente qualità, tre gialli intriganti in grado di appassionare e ossessionare anche i più scettici nei confronti del genere.

Genesio e Anne D.

Voto: 9,5

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