Rivista letteraria online

lunedì 29 agosto 2011

La pace come un fiume

2002, ed. Fazi

“La pace come un fiume” inizia, come una favola, dal vero Inizio: il primo respiro, che getta Reuben Land nel Minnesota degli anni ’50 e che caratterizzerà in maniera determinante il suo modo di stare al mondo. Ma, a differenza delle favole, questa storia comincia con un pericolo – i polmoni di un neonato che non vogliono riempirsi d’aria – e per questo è costretta ad anticipare il primo dei miracoli che curveranno la sua trama verso direzioni inaspettate.
Fin dall’inizio il padre appare come l’unico veicolo dei miracoli che capitano alla famiglia e non solo: Jeremiah Land, custode di una fede rielaborata in un senso personale e accattivante in cui si mescolano coraggio, saggezza e rabbia, a tratti ci riporta verso i sentieri magici dei romanzi sudamericani. Cresciuti tra miracoli e storie di cowboys, per la piccola Swede e Reuben la morale degli episodi biblici è inseparabile da quella disegnata nelle avventure del far west: l'integrità fuorilegge di Butch Cassidy fa tutt'uno con la serena risolutezza di Mosè, secondo un disegno meraviglioso e inspiegabile.
Sarà Davy, il primo figlio di Jeremiah che gli tiene testa con la sua autorità e indipendenza, che per primo metterà in discussione la fede nella giustizia divina e, con essa, i valori del padre. E se la roulotte dei Land, in viaggio alla ricerca di Davy, sarà guidata fino a lui dall'Amore divino, ciò non impedirà all'etica della famiglia di spezzarsi sull'idea di ciò che è il bene di Davy: da una parte la rassegnata collaborazione del padre con i federali, dall'altra la complicità avventurosa, orgogliosa ma tormentata di Reuben con il fratello. E nel mezzo Swede, che ha perso la capacità di uccidere Valdez, il cattivo delle sue poesie, mettendo in pericolo il grande eroe Sundown.
La fuga avventurosa di Davy è prima di tutto una fuga dall'idea di Dio della famiglia Land. La sua scelta di sottrarsi alla legge umana e divina costringerà la famiglia ad inabissarsi in quella piccola crepa che separa il bene dal giusto, la felicità dalla legge.

Voto:9

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