Rivista letteraria online

venerdì 23 marzo 2012

Milan Kundera


Nato a Brno nel 1929, studiò filosofia e musica a Praga. Nel 1948 si iscrive al Partito comunista, da cui viene espulso e riammesso più volte, a causa di divergenze d'opinione. Partecipa inoltre al movimento della Primavera di Praga, e per questo viene definitivamente espulso dal Partito nel 1970, perde il posto di docente ed è costretto nel 1975 a rifugiarsi in Francia, dove vive tuttora. Da quel momento le sue opere sono state proibite in Cecoslovacchia, i suoi romanzi più recenti sono stati pubblicati solo in lingua francese e Kundera non ha concesso a nessuno i diritti di traduzione in lingua ceca.
Dedicatosi alla poesia sin dagli anni cinquanta, ottiene un buon successo nel 1968 con l'antologia di racconti Amori ridicoli, una pungente satira dei suoi tempi e della sua popolazione. Nel 1967 pubblica il suo primo romanzo, Lo scherzo (1969, Mondadori), sempre di stampo satirico, che esce proprio durante la Primavera di Praga e vince il premio dell'Unione Scrittori Cechi. Nei successivi romanzi Kundera svilupperà un proprio stile personale, quello del "romana-saggio", alternando elementi tipicamente narrativi a parentesi saggistiche in cui il suo pensiero filosofico evidentemente traspare.
Tra le opere più note ricordiamo Il libro del riso e dell'oblio (1980, Bompiani), L'insostenibile leggerezza dell'essere (1985, Adelphi) e La lentezza (1995, Adelphi), primo tra i testi usciti in lingua francese, e mai tradotti in ceco.

1 commento:

  1. Caro Melquiades il gitano, condividiamo gli stessi gusti letterari...ho da poco finito di leggere La vita e' altrove di Kundera, che e' davvero bellissimo, anche se i miei preferiti restano L'insostenibile leggerezza dell'essere (ovviamente) e L'immortalita'.
    Un caro saluto, Ophelinha

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