"Tutti gli anni, verso il mese di marzo, una famiglia di zingari cenciosi piantava la tenda vicino al villaggio, e con grande frastuono di zufoli e tamburi faceva conoscere le nuove invenzioni"
Rivista letteraria online
lunedì 17 ottobre 2011
Irène Némirovsky
Irène Némirovsky (Kiev, 11 Febbraio 1903, Auschwitz 17 Agosto 1942) fu una scrittrice che, pur avendo scelto di vivere e scrivere in Francia, terra con cui ebbe sempre un legame privilegiato, deve le sue origini all'Ucraina e alla religione ebraica. Figlia di una famiglia benestante, ebbe molte occasioni per poter sviluppare le sue doti e capacità introspettive a causa della solitudine, del senso di abbandono, che hanno pervaso parte della sua vita e che la scrittrice stessa sembra attribuire allo stile di vita della madre, poco presente e scostante nei confronti della figlia.
I suoi scritti sono in via di pubblicazione in Italia solo dal 2005 dalla casa editrice Adelphi.
Il suo romanzo maggiormente autobiografico è "Il vino della solitudine", invito quindi i lettori che vogliono intraprendere un viaggio nell'esistenza di questa scrittrice a partire proprio da questo libro: esso è la 'mappa' generale della mente di una donna, di una persona, che viene poi approfondita (a tratti esasperata) in alcuni suoi aspetti proprio attraverso le vicende di altri romanzi.
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